Tra le qualità che puoi sviluppare attraverso l’ukulele, c’è proprio l’istinto di sopravvivenza, che ti permetterà di gestire la quotidianità più complessa ed arrivare vivo a fine serata.
Hai presente quelle situazioni in classe in cui tutto sembra sfuggirti di mano, c’è noia e disfattismo (sì, proprio i bambini quando arrivati ad una certa ora del giorno diventano lamentini e tutto sembra una tragedia), e non sai come arrivare vivo alla fine del pomeriggio?
O ancora: hai presente quando la giornata è stata dura, il gatto dorme sul divano, il cibo è sui fornelli e tu dovrai pur ingannare il tempo per non morire di noia, no?
Ultimo: la conversazione con gli amici è giunta ad un punto morto, stanno per tirare fuori il filmino delle foto delle vacanze ma hey! Tu sfoderi il tuo ukulele meglio di un prestigiatore dal cilindro e la serata è salva!
Quando dico che l’ukulele stimola il tuo istinto di sopravvivenza, è perché quando impari a suonarlo acquisisci il superpotere dell’ironia, di default. Perché insomma, stai pur sempre suonando un chitarrino con quattro corde, se non sviluppi l’ironia come si fa ad avere credibilità?
E l’ironia, sull’ukulele, la puoi prendere da George: chi meglio di lui con un ukulele in mano, a dirti che puoi farcela anche tu!

Quando ad esempio l’accordo di SOL mette a dura prova la tua autostima e ti sei già autoconvinto (al terzo accordo!) che non sei capace di suonare: e invece una volta superato e imparato questo primo cambio, tutto è in discesa, e sei già oltre il primo STEP. Da qui in poi ti senti il più figo del mondo (finché non arrivi al SIbemolle, eh. Ma per sopravvivere diciamo che ti può bastare il SOL).
Da George puoi imparare che l’ironia, quando suoni l’ukulele, è la qualità che ti permette di sopravvivere, suonare davanti a un pubblico (non importa che sia il tuo gatto, la tua classe di bambini, o i tuoi amici a cena). Il resto lo vieni ad imparare qui? 🙂
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