Imparare a suonare l’ukulele da soli

17 Febbraio 2021 | BLOG, Intuito Musicale

Si sa, una delle maggiori conquiste per un insegnante è fare in modo che il proprio allievo inizi a diventare autonomo sull’ukulele, nello studio e nel rapporto con lo strumento. 

La prima volta che si prende in mano un ukulele, che lo si scarti dal pacco arrivato via web (perchè mica potevi aspettare, dovevi averlo subito, lo so!) o che lo si estragga dalla custodia dopo averlo acquistato in quel carinissimo negozio di musica in fondo alla via, si ha sempre una sorta di timore reverenziale, e la sensazione che qualcuno “ci debba insegnare a suonarlo”.

Cerchiamo Una Maestra di Musica perchè ce lo insegni, guardiamo qualche tutorial su youtube, e iniziamo a mettere le zampe su quelle quattro corde. L’entusiasmo dei primi momenti è indimenticabile: suoniamo ogni momento, parliamo solo del fatto che abbiamo iniziato a suonare l’ukulele e ci sembra di proseguire a vista d’occhio.

 

Poi però succede qualcosa: la routine giornaliera prende il sopravvento, ci sembra di suonare le stesse quattro canzoni e sempre allo stesso livello. Perchè?

La prima motivazione potrebbe essere il fatto che quando hai iniziato da autodidatta, non hai acquisito una tecnica di base sufficiente a portare avanti autonomamente lo studio. Gli errori iniziali che si trascinano sono sempre acerrimi nemici dei mesi (o anni) successivi. A volte questo si risolve trovando un buon insegnante che sappia rendere ben focalizzata la tua tecnica di base, o frequentando un corso che ti tolga tutti i dubbi tecnici.

Il secondo motivo per cui questo può accadere è che non hai acquisito un metodo di studio autonomo: il rischio dei tutorial uno in fila all’altro è quello di dare nell’immediato una soluzione, ma di non risolvere il problema alla base.

Come diventare autonomi sull’Ukulele?

Innanzituto, chiariamo cosa significa diventare l’Insegnante di te stesso sull’ukulele:

  • saper affrontare un brano nuovo interamente da solo
  • mettere la ritmica in modo autonomo
  • scegliere sempre un nuovo brano da studiare, stimolante e utile alla tecnica

Sarebbe bello vero? Tutto questo è possibile, e ora ti spiego come.

colazione da tiffany

Per fare il salto, è necessario cambiare prospettiva: probabilmente da piccolo sei stato abituato a pensare musica=studio=fatica. Vorrei suggerirti oggi una nuova equazione: ukulele=quotidianità=facilità.

In tutte le cose, la differenza sta nel mindset con cui le si affronta: sei sicuramente in grado di scegliere un tutorial da solo, ma come capire se questo è qualitativamente valido? Come sapere se è proprio quello di cui hai bisogno in quel momento?

Per diventare l’insegnante di te stesso sull’ukulele, devi scoprire qual è il tuo metodo di studio: non nasciamo imparati, possiamo costruirlo a forza di errori ma anche renderlo semplice e chiaro a noi stessi non sarà un passaggio facile. 

E allora da dove partire?

Io ti consiglio di iniziare tracciando le tue abitudini: per esempio, delineare quali sono i momenti in cui prendi in mano l’ukulele? Lo suoni la sera dopo il lavoro o nella pausa pranzo? E come arrivi a sera di solito? Se per esempio il giovedì è un giorno in cui arrivi a sera sfatto, non ha molto senso prendere in mano un ukulele solo per un senso del dovere (o peggio, di colpa). Potresti però scegliere un giorno, che chiameremo ukedì: ecco che in quel giorno potrai deliberatamente liberare del tempo per il tuo ukulele, e cascasse il mondo quella sarà la tua prima abitudine di cambiamento.

Trasformare l’ukulele in un pensiero fisso ansiogeno (non lo sto suonando abbastanza, chissà cosa penseranno gli altri, ecco come al solito abbandono tutto quello che inizio) non è una via praticabile. Trasformarlo in un mezzo per migliorarti e creacere come persona, quello sì che farà la differenza, e ti assicuro che iniziare a ragionare su questi semplici pensieri inizierà a produrre un cambiamento profondo. 

Il secondo punto di forza è iniziare a studiare in modo consapevole: essere in grado cioè di capire quello che suoni quando lo suoni. So cosa stai pensando: ecco, questo comporta lo studio della teoria, e io non ho tempo e mi stufo a fare il solfeggio. Ma io ho l’alternativa: lavorare su un apprendimento discriminatorio (in cui apprendi contenuti in modo facile, gentile ed intuitivo), per passare poi a un apprendimento inferente in cui sarai in grado di fare collegamenti tra le nozioni imparate in modo empirico (e quindi sempre richiamabili a tua disposizione, perchè non di pura nozione vive l’ukulelista). E infine quindi, di vivere quella bellissima sensazione che è insegnare l’ukulele a te stesso.

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Chi sono

Chi sono

Mi chiamo Marta, e sono Una Maestra di Musica.
Nella vita, coltivo piccoli semi di musicalità: in tutti i bambini e le famiglie che passano da Musindòe negli insegnanti ed educatori attraverso la formazione.

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