Se stai pensando che per “parlare in musica” sia necessario essere musicisti, mi sa proprio che ti sbagli. Tutti possediamo attitudine musicale, esattamente come tutti possediamo abilità matematiche o per le lingue straniere. Ergo, tutti possiamo fare musica, e comunicare in musica ( e non è un assunto di alta filosofia, te lo assicuro!).
Quando passiamo così tanto tempo al nido con i bambini nell’arco di una giornata, diventiamo inevitabilmente dei modelli di riferimento importanti nella loro esistenza. Forse saranno troppo piccoli per ricordare nel dettaglio da grandi tutto quello che gli abbiamo trasmesso (io della mia “Signorina” del nido, Anna, ricordo solo il nome e la dolcezza, ad esempio), ma quello su cui agiamo a livello di apprendimento ha un potere di crescita enorme.

Il periodo tra 0 e 18 mesi è una miniera d’oro per tutti i tipi di apprendimento, anche per quello musicale: in pochissimo tempo l’essere umano apprende competenze importanti di movimento e linguaggio ad esempio, grazie alla supervisione degli adulti amorevoli e competenti che ha attorno.
Il bambino è per natura comunicativo, e ricerca l’interazione come l’aria che respira: inizia ad interagire da subito con l’ambiente circostante, ancora prima di apprendere le competenze di linguaggio che gli permetteranno di parlare. Allo stesso identico modo, il bambino riesce a interagire con gli stimoli sonori e ricerca l’interazione attraverso questa forma di condivisione che sente fortemente naturale e comunicativa: il dialogo musicale.
Cosa si intende per dialogo musicale sonoro
Innanzitutto è necessario lasciar andare dei preconcetti che sono solo nella nostra mente di adulti: dialogare in musica è come parlare, e lo sai fare anche senza aver studiato la teoria musicale. Fortunatamente, nella tua vita non può essere successo che tu non sia stata esposta alla musica: indirettamente o direttamente, hai dentro di te un bagaglio musicale pregresso che costituisce il fondamento del tuo vocabolario musicale. Ogni volta che entri in un luogo in cui c’è musica, sei in acculturazione: incameri potenzialmente più suoni possibili che il tuo cervello ha naturalmente imparato ad organizzare in una struttura interna (e il fatto che processo continui per tutta la vita è bellissimo, no?)
Come instaurare un dialogo musicale con il bambino
Partendo quindi dal fatto che le basi del dialogo sonoro sono già naturalmente dentro di te, si tratta di lavorare sul tuo canale comunicativo, per rendere fluido il processo nel bambino. Il primo punto è sicuramente quello di iniziare a lavorare sulla tua musicalità intrinseca di educatrice, e puoi farlo partendo da qui.

Una volta liberato il processo dentro di te, si tratta di osservare e stimolare il bambino esattamente come faresti per il linguaggio:
favorisci la base di ascolto del bambino, per aiutarlo a sviluppare un vocabolario interno che sarà la base del suo futuro dialogo sonoro, attraverso l’ascolto di musica vocale o strumentale ricca e varia nelle risoluzioni musicali: qui c’è una playlist che puoi utilizzare
proponi stimoli sonori vocali efficaci attraverso la tua voce: qui ti consiglio di dare un occhio al blog di Chiara Pezzotti, e al suo meraviglioso progetto sulla Voce Eufonica
entra in comunicazione con lui attraverso la musica, il movimento spontaneo e la relazione affettiva: i bambini infatti non iniziano a parlare perché sentono uno stereo ripetere delle frasi, ma hanno bisogno di interazione e relazione con un altro essere umano, che li guida alla costruzione del dialogo in modo competente e che renda lo stimolo educativo interessante
utilizza un dialogo sonoro che sia davvero solo musicale: quasi non servono parole per comunicare, quando c’è la musica; puoi avvalerti del linguaggio attraverso il corpo (gestualità, sguardo), e lasciare che la musica faccia il resto (non c’è bisogno, per intenderci, né di canzoncine con testi “da bambini”, né di gesti strutturati sul ritmo, per passare un contenuto musicale di valore).
Il tuo dialogo musicale con il bambino prenderà una forma unica e speciale. E se anche non si ricorderà nello specifico che eri proprio tu quella che quando era così piccolo ha lavorato su questo canale comunicativo, gli avrai fatto un regalo enorme che resterà per sempre radicato in lui, e potrà crescere e sbocciare negli anni a venire (e forse sì, che si ricorderà proprio di te!).
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