COME INSEGNARE IL RITMO

28 Marzo 2023 | BLOG, Insegnanti di musica

Hai mai avuto studenti con difficoltà a seguire il ritmo? Ti sei mai chiesto come insegnare ad andare a tempo con i giusti accenti ritmici in modo naturale?

Succede molto spesso che maestri, cantanti o chi insegna uno strumento melodico tendano a non lavorare sulla parte ritmica, dedicandosi più a quella melodica e armonica. Non correre anche tu il rischio di tralasciare lo sviluppo di questa attitudine o di semplificare il lavoro a un livello teorico e di lettura!

Come puoi insegnare ai tuoi allievi ad avere ritmo?

Cominciamo col rispondere alla domanda principale: l’attitudine ritmica non si istilla e non si può insegnare!

Quello che puoi fare come insegnante è aiutare i tuoi allievi a svilupparla.

Esistono tre tipi di attitudine: melodica, armonica e ritmica. Ognuna di queste si sviluppa autonomamente nell’essere umano grazie a una base genetica e all’ambiente in cui viviamo che contribuisce a far fiorire il nostro potenziale musicale (es: pensiamo anche solo al crescere in una casa dove la musica è molto presente!).

L’attitudine ritmica è come tutte le altre: può essere alta, media o bassa. Il margine di evoluzione del potenziale musicale esiste per tutti, anche per chi ha un’attitudine ritmica bassa. Anzi da insegnante dovresti concentrarti proprio su questi allievi e sapere esattamente cosa fare per potenziare la parte del ritmo.

Fai però attenzione a non confondere i problemi ritmici, dettati da una mancanza di vocabolario musicale interno al nostro allievo, per una bassa attitudine.

Puoi anche ascoltare questa puntata mentre leggi l’articolo: fai play sul player qui sotto e inizia subito ad ascoltare.

 

 

Quali sono gli elementi che ti servono per sviluppare bene il ritmo?

 

Prima di tutto, non concentrarti su una singola esercitazione ma fai una valutazione su una serie di attività, lavora su diversi fattori che aiutino la crescita del potenziale musicale.

Per questo avrai bisogno di concentrarti su tre punti fondamentali:

  • l’utilizzo dell’ascolto. Se un allievo ha difficoltà ritmiche, a prescindere dalla sua età, una delle prime cose che puoi fare è chiedergli che tipo di musica ascolta: di mostrarti una playlist di canzoni che sente più spesso (ad esempio usando la condivisione di una playlist di Spotify o YouTube). Se non ascolta musica probabilmente avrai già la tua risposta! Un altro caso possibile è che non ci sia molta varietà nel tipo di brani nella sua scelta ed è necessario andare quindi ad ampliare con canzoni più complesse e diverse che lo aiutino a sviluppare il senso ritmico. Cerca un determinato brano e un repertorio ad hoc che serva proprio per questo scopo, in modo che l’allievo possa cogliere l’identità ritmica di determinati brani.

  • Il corpo. In quanto esseri umani possiamo apprendere davvero il ritmo se attiviamo il nostro corpo, quando ascoltiamo un brano non lo stiamo facendo semplicemente attraverso le nostre orecchie: tutto il corpo è in ascolto. Dobbiamo trasportare gli elementi ritmici nel corpo per generare una comprensione profonda quando insegnamo.

  • I macrobeat e i microbeat. I Macro sono le pulsazioni grandi che definiscono la velocità del brano: più i macro sono larghi, più il brano è lento e viceversa; i micro sono le suddivisioni interne dei macro che definiscono il metro (binario, ternario etc). Non puoi pretendere che il tuo allievo vada a tempo se nessuno gli ha mai spiegato e insegnato a riconoscere gli elementi ritmici base. Deve sapere in che metro siamo per poter capire, e questo sarebbe ancora più utile prima di andare  a leggere la musica, senza basarsi sulla partitura. 
come sviluppare il ritmo

 

Un errore che gli insegnanti compiono spesso è quello di utilizzare brani di repertorio come brani di insegnamento. Per intenderci: i brani di repertorio sono quelli che piacciono agli allievi e che utilizziamo per fare crescere la loro motivazione o lavorare sull’espressività, sono più complessi ma non tutti hanno un’identità precisa che aiutano nella procedura di insegnamento del ritmo.

Scegli con cura brani che abbiano un’identità di metro precisa ed evidente, e che l’elemento nuovo che vuoi andare a insegnare sia facile da cogliere per i tuoi allievi. Scegliere il tuo repertorio in modo accurato si rivelerà un’arma vincente fin dalle prime lezioni in cui porterai questo cambiamento!

È importante imparare a non trascurare mai il ritmo, è molto facile pensare che il nostro allievo non ne abbia e dare la colpa alla natura o all’assenza di studio. È un tuo compito lavorare per aiutarlo a svilupparlo a prescindere dallo strumento che insegni e se lavori con adulti o bambini!

Se ti interessa capire come insegnare musica ai tuoi allievi in modo facile e intuitivo, come insegnare a parlare, ho preparato anche un webinar gratuito “LE 100 PAROLE DELLA MUSICA”: un’ora formativa unica per avvicinarti a un nuovo metodo d’insegnamento. GUARDA QUI

È capitato anche a te di disperare davanti a un allievo con poco senso ritmico? Che metodi utilizzi per aiutarlo a migliorare? Fammi sapere quali sono i tuoi dubbi o i tuoi consigli, e non dimenticare di domandare qui e sulla mia pagina instagram se sei curioso di sapere come insegno qualcosa!

Mi conosci già?

Sono Marta, Una Maestra di Musica, e da anni aiuto gli insegnanti a trarre il meglio dal loro lavoro senza rinunciare alla propria musicalità. Sulla mia pagina instagram Una Maestra di Musica trovi contenuti ogni giorno per insegnanti ribelli e non convenzionali: ti aspetto!

Chi sono

Chi sono

Mi chiamo Marta, e sono Una Maestra di Musica.
Nella vita, coltivo piccoli semi di musicalità: in tutti i bambini e le famiglie che passano da Musindòe negli insegnanti ed educatori attraverso la formazione.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *