3 consigli per insegnare l’ukulele ai bambini

19 Settembre 2020 | BLOG, Intuito Musicale

L’ukulele è uno strumento meraviglioso, e negli ultimi anni ti ha sicuramente sfiorato l’idea di inserirlo nelle tue lezioni per sviluppare la musicalità dei tuoi allievi. Questo accade per un motivo preciso, e no, non sto parlando delle dimensioni “a misura di bambino” dell’ukulele: ti sei reso conto che l’ukulele ti permette di lavorare in modo profondo sulle 3 principali attitudini musicali del bambino: quella melodica, ritmica e tonale, con facilità (e felicità).

Ogni strumento ha ovviamente i suoi punti di forza, e tutto risiede nei giusti obiettivi che ti poni in base all’età del tuo allievo, oltre ad una sequenza di apprendimento corretta per favorire l’acquisizione graduale (e naturale) delle competenze.

Per anni mi sono dedicata all’insegnamento di questo strumento agli adulti, in cerca di una chiave di volta per adattarlo anche ai bambini. E forse anche tu già alla seconda lezione in cui hai provato ad insegnare l’ukulele ai bambini ti sei accorto che così facile non era, e che per non trasformare in frustrazione lo studio di uno strumento così fantastico dovevi capirlo un po’ più a fondo.

Ci sono tre elementi in particolare di cui puoi tenere conto quando ti approcci per la prima volta all’insegnamento di questo strumento con i bambini:

 

  • Lavorare tantissimo sull’attitudine ritmica del bambino
  • Organizzare bene il tempo di permanenza sullo strumento durante la lezione
  • Scegliere con cura il repertorio sullo strumento

 

Lavorare sull’attitudine ritmica naturale del bambino

 

Quando dico che l’ukulele è uno strumento fortemente ritmico, intendo che una  sua caratteristica lampante è proprio l’essere così fortemente caratterizzato dall’utilizzo della mano destra (se non si è mancini, sennò semplicemente, basta girare lo strumento e le corde). Il tempo di decadimento del suono dell’ukulele dopo una pennata comporta un maggiore dispendio di energia ritmica da parte della mano destra: ecco perchè non devi sottovalutare la prontezza ritmica del tuo allievo Inoltre, dovendo lavorare comunque così fortemente sul ritmo, è importante che ti assicuri di aver lavorato (o comunque di lavorare parallelamente a lezione) sulla coordinazione del bambino, attraverso tutto il corpo (in questo, ti consiglio di pensare più in termini di movimento a flusso continuo, che di coreografie motorie per imitazione).

Come organizzare bene il tempo di permanenza sullo strumento durante la lezione

 

Quando organizzi una lezione, fallo sempre per punti. Il tempo dedicato ad ogni attività deve essere adeguato alla proposta: se tieni per troppo tempo il bambino seduto ad ascoltarti spiegare senza agire, o al contrario troppo tempo a suonare sullo strumento (per il bambino all’inizio è tutto nuovo, e anche faticoso coordinare richiesta verbale e gesto strumentale), potresti rischiare di perdere la sua attenzione. Coinvolgere sempre il corpo durante la pratica strumentale porta invece molti vantaggi: aumenta l’attenzione; innesca la coordinazione; attiva la concentrazione. Su una lezione di 45 minuti, potresti pensare di lavorare: 10 minuti a corpo libero, lontano dallo strumento; 15 minuti (totali) sullo strumento, comprensivi di tecnica; 5/10 minuti sul canto (pattern, vocalità spontanea del bambino).

La scelta del repertorio

 

Esistono un sacco di “canzoncine” per l’ukulele sul web: con una semplice ricerca, troverai sicuramente un sacco di proposte. Nella scelta però di un repertorio strumentale, è importante tenere presente che la proposta sia davvero tale: troppo spesso capita di proporre una canzone che emula il verso degli animali con lo strumento, o che fa semplicemente cantare il bambino mentre sfiora una corda vuota, dandogli l’impressione (che però resta tale anche per lui), di suonare. Personalmente, non credo che questo tipo di canzoncine alla lunga siano stimolanti per il bambino, né per la motivazione dell’insegnante. Puoi, invece, sviluppare la tecnica mentre sviluppi la musicalità: per ogni brano, chiediti quanto è funzionale all’Audiation del bambino, quanto alla sua tecnica, e quanto alla sua coordinazione.

Se vuoi imparare a mettere in pratica questi, o altri consigli, ti consiglio di non perdere il mio Virtual Meeting Online “Insegnare l’ukulele ai bambini”: puoi prenotare il tuo posto qui, e insegnare l’ukulele in modo divertente e naturale, nel pieno rispetto della musicalità del bambino e della tua soddisfazione di insegnante.

Chi sono

Chi sono

Mi chiamo Marta, e sono Una Maestra di Musica.
Nella vita, coltivo piccoli semi di musicalità: in tutti i bambini e le famiglie che passano da Musindòe negli insegnanti ed educatori attraverso la formazione.

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